martedì 29 ottobre 2013

Renzi, Burlando e il dibattito che non c'è
di Giorgio Pagano




Nelle scorse settimane le questioni riguardanti l’indulto e l’amnistia sono state al centro del dibattito politico. A seguito dell’invito alle Camere da parte del presidente Napolitano di valutare queste ipotesi come mezzi per far fronte alla tragedia dell’invivibilità delle carceri, Matteo Renzi si è subito smarcato. Secondo il sondaggio di Ixè per Agorà-Rai3, le affermazioni di Renzi sono state condivise dal 69% degli italiani, mentre un 25% si è ritrovato nelle posizioni del Capo dello Stato. Questo esempio spiega bene le ragioni del successo del Sindaco di Firenze. Emanuele Macaluso, su Repubblica, ha commentato così: “Renzi ragiona per sondaggi, per puro calcolo utilitaristico.

venerdì 11 ottobre 2013

CONTINUIAMO A PARLARNE ….Water Front e Porto
di Rinaldo Rapallini



Water Front

Riprendo le considerazioni conclusive di Giorgio Pagano nell’articolo postato sul Blog il 2 ottobre ’13 sulla questione Water Front.
Il “buon padre di famiglia” quando decide di costruirsi la propria casa parte da un progetto di un architetto, ottiene il gradimento dei futuri usuari - genitori, moglie e figli, - e sulla base delle proprie disponibilità inizia a costruire le fondamenta dell’edificio e cosi via fino alla conclusione dell’opera.
Giorgio Pagano, con molto buon senso, suggerisce un percorso partecipativo per i vari pezzi di cui è costituito l’intero progetto.

mercoledì 2 ottobre 2013

Tre domande su porto e waterfront
di Giorgio Pagano



Ora che Lorenzo Forcieri, salvo sorprese, sta per essere rinominato -dal Ministro dei Trasporti, d’intesa con il Presidente della Regione- Presidente dell’Autorità Portuale, può essere di qualche utilità rileggere le cronache degli ultimi mesi, “fare il punto” sulle principali questioni aperte e porre qualche domanda.
Inizio dal famoso tweet del 5 aprile del Presidente della Regione Burlando “Salviamo la Marina del Canaletto”, partito di fronte a una tavola imbandita con i nostri muscoli: un capolavoro dell’eterna arte del “facite ammuina”, tesa a produrre il maggior rumore possibile e la più grande confusione per mascherare la riproposizione statica delle vecchie scelte.