lunedì 9 dicembre 2013

Primarie PD; un primo breve commento a caldo
di Sandro Bertagna


Forse occorrerà qualche giorno in più per una riflessione sui risultati del Congresso PD attuato con le primarie.
Ma già oggi i numeri parlano chiaro. Esito previsto da tempo,  con numeri che non mi stupiscono ma che speravo un pò diversi.
Io ho votato Cuperlo e lo rifarei oggi senza esitazione pensando al futuro degli italiani. Ma la prima cosa che in politica occorre fare è intendere bene il messaggio politico che esce dall'elettorato del PD. Contradditorio ed epidermico fin che si vuole, ma quel 68% dei voti a sostegno di Renzi esprimono a loro modo una volontà di cambiamento e persino una ribellione al PD che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni.
Matteo Renzi ha proposto un'alternativa all'esistente che c'era; Gianni Cuperlo un'altra, più profonda e di segno diverso.
Penso che queste idee diverse sul cambiamento da costruire continueranno a confrontarsi non più in astratto o a battute, ma sulle scelte concrete da compiersi già nei prossimi mesi. Facendo i conti con la realtà e la durezza delle condizioni in cui vivono la maggior parte degli italiani e con la frammentazione politica ed istituzionale dell'Italia e dell'Europa.
L'esigenza di cambiare è ciò che oggi unisce il PD e può dargli forza. Il modo in cui si realizzerà lo verificheremo strada facendo.
Certo davanti a Renzi, ai suoi sostenitori e a tutto il PD vi sono prove ardue con un pubblico esigente.
 L'attualità della prima della Traviata alla Scala mi suggerisce  una metafora .E' come se a scegliere ed a  spingere sul proscenio i cantanti dell'opera non sia stato il Direttore del Teatro alla Scala, ma il pubblico stesso. Il soprano od il tenore non devono solo  reggere la prova di una cabaletta corta, facile e piacevole per il gran pubblico, ma di un'opera assai ardua, lunga e con passaggi difficili.
Fuor di metafora, ci aspettano periodi non facili e scelte complesse.
Vedremo, già dai primi atti, e valuteremo. Tutti insieme.
Ciò che auspico è che non venga meno il bisogno unitario di cambiare le cose e con esso l'unità di tutto il PD, nel dialogo tra ispirazioni e culture diverse.


                                                                                            Sandro Bertagna

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